La riduzione del seno è una procedura di chirurgia estetica della mammella molto meno richiesta sia per la minore frequenza dell’inestetismo che per le caratteristiche estetiche del seno dopo la mastoplastica riduttiva. Si tratta di un intervento non per tutte da scegliere con estrema attenzione.

La mastoplastica riduttiva – cosi si chiama l’intervento di chirurgia estetica finalizzato alla riduzione del volume mammario –  è tra le procedure di chirurgia estetica del seno quella meno richiesta nel nostro Paese. Il minor interesse da parte del pubblico femminile a questa procedura chirurgica è certamente legato alla minore incidenza del seno ipertrofico (troppo grande) rispetto al seno piccolo o a quello cadente. Ma ci sono altri fattori che rendono l’intervento di mastoplastica riduttiva un po’ più problematico.

Chi ha il seno eccessivamente grande e desidera ridurlo deve fare i conti con alcune caratteristiche di questa procedura.

La mastoplastica riduttiva risolve efficacemente il problema del seno troppo grande. La paziente operato di questo intervento presenterà un seno rimodellato e ridimensionato. Il seno però presenterà lunghe cicatrici che in parte non potranno essere nascoste. La paziente deve essere consapevole di tale caratteristica e deve ritenere che gli esiti cicatriziali visibili a seno nudo siano di gran lunga esteticamente migliori di un seno pesante e grosso. Per questo motivo che la mastoplastica riduttiva è sconsigliata alle pazienti che presentino una volume mammario di poco superiore a quello desiderato.

Cicatrici dopo la riduzione del seno

La riduzione del seno comporta l’ escissione di una certa porzione di pelle secondo un preciso schema chirurgico e la conseguente sutura dei lembi cutanei residui. Ciò comporta inevitabilmente la formazione di cicatrici di rilevanti dimensioni che rendono l’ aspetto del risultato per forza meno gradevole. Le cicatrici nel tempo sbiadiranno e risulteranno meno evidenti ma saranno sempre e comunque presenti.

Allattamento

La riduzione del volume mammario quasi sempre comporta il ridimensionamento anche della ghiandola mammaria. La paziente deve essere consapevole che la mastoplastica riduttiva può influenzare negativamente la capacità d’ allattamento. La decisione consapevole ed informata di sottoporsi alla mastoplastica riduttiva deve considerare quindi la presenza delle cicatrici e la possibile incapacità d’allattare.

 

FAQ sulla Riduzione del Seno

1. Cos’è la riduzione del seno?
La riduzione del seno (mastoplastica riduttiva) è un intervento chirurgico che riduce il volume delle mammelle, rimuovendo tessuto adiposo, ghiandolare e pelle in eccesso. È indicato per migliorare l’estetica del seno, alleviare dolori fisici legati al peso delle mammelle e correggere asimmetrie significative.


2. Chi è un buon candidato per questo intervento?
Sono buoni candidati:

  • Donne con seni molto grandi che causano dolori al collo, alla schiena o alle spalle.
  • Pazienti con problemi posturali o difficoltà a svolgere attività fisiche.
  • Chi soffre di irritazioni cutanee sotto il seno.
  • Donne con seni sproporzionati rispetto al resto del corpo o con evidenti asimmetrie.
  • Persone che hanno aspettative realistiche sui risultati e sono in buona salute generale.

3. Quali esami sono necessari prima dell’intervento?
Prima dell’intervento, il chirurgo richiederà:

  • Esami del sangue (emocromo, coagulazione).
  • ECG per valutare la salute cardiaca.
  • Mammografia o ecografia mammaria, soprattutto se il paziente ha più di 40 anni o fattori di rischio per il cancro al seno.

4. Come si svolge l’intervento?
L’intervento si esegue in anestesia generale e dura tra 2 e 4 ore. Il chirurgo pratica incisioni attorno all’areola, lungo il solco sotto il seno e, in alcuni casi, verticalmente tra i due punti. Successivamente, viene rimosso il tessuto in eccesso, rimodellato il seno e posizionata l’areola nella sua nuova posizione.


5. È prevista la degenza in ospedale?
La maggior parte dei pazienti viene dimessa il giorno stesso o dopo una notte di osservazione, in base alla complessità dell’intervento e al tipo di anestesia.


6. Quali sono i tempi di recupero?

  • Il gonfiore e i lividi diminuiscono significativamente entro 2-3 settimane.
  • Si consiglia di riprendere attività leggere dopo 7-10 giorni.
  • Le attività fisiche intense dovrebbero essere evitate per almeno 4-6 settimane.
  • È importante indossare un reggiseno chirurgico per alcune settimane, secondo le indicazioni del medico.

7. Rimangono cicatrici?
Sì, le cicatrici sono una conseguenza inevitabile. Tuttavia, il chirurgo le posizionerà in aree poco visibili o facilmente copribili da un reggiseno. Con il tempo, le cicatrici tendono a sbiadire e diventare meno evidenti. È essenziale seguire le indicazioni post-operatorie per ottenere la migliore guarigione possibile.


8. L’intervento influisce sulla sensibilità del seno?
La sensibilità può temporaneamente ridursi dopo l’intervento, specialmente attorno all’areola. In rari casi, la perdita di sensibilità può essere permanente.


9. È possibile allattare dopo la riduzione del seno?
Dipende dall’entità dell’intervento. In alcuni casi, l’allattamento potrebbe non essere più possibile, soprattutto se molte ghiandole mammarie vengono rimosse. È importante discuterne con il chirurgo se si prevede di avere figli in futuro.


10. Quali sono i rischi e le complicazioni possibili?
Come ogni intervento chirurgico, ci sono rischi, tra cui:

  • Infezioni.
  • Emorragie.
  • Alterazioni nella forma o nella simmetria del seno.
  • Problemi di guarigione delle cicatrici.
  • Complicanze legate all’anestesia.
    Rivolgersi a un chirurgo esperto e seguire attentamente le indicazioni post-operatorie riduce il rischio di complicazioni.